Agevolazioni per la raccolta differenziata e diffusione delle ‘buone pratiche’, la formula delle famiglie italiane

Agevolazioni per la raccolta differenziata e diffusione delle ‘buone pratiche’, la formula delle famiglie italiane

L’ultimo rapporto Istat sulla raccolta dei rifiuti: forte gap tra Nord e Sud, ruolo strategico dei Comuni nelle politiche di sensibilizzazione

Le famiglie italiane hanno una crescente sensibilità ambientale e assumono comportamenti sempre più virtuosi nello smaltimento dei rifiuti. Aumenta, infatti, il tasso di raccolta differenziata, soprattutto al Nord e nei piccoli comuni, dove si fa una campagna di sensibilizzazione più diffusa. Aumenta anche il numero delle famiglie servite dalla raccolta porta a porta, servizio che mediamente genera un buon tasso di soddisfazione del servizio offerto. Di contro, però, specialmente al Sud, occorre vincere la circostanza che vede aleggiare ancora un certo scetticismo: quasi tre famiglie su dieci pensano che i rifiuti non vengano separati adeguatamente una volta raccolti. È quanto rilevato dall’ultimo rapporto Istat sulla raccolta dei rifiuti.

La raccolta differenziata cresce, ma meno degli anni precedenti

Nel 2020, ultimo dato disponibile, la raccolta differenziata nel nostro Paese raggiunge il 63% dei rifiuti urbani (1,8% in più rispetto al 2019). È altrettanto vero, però, che la crescita ha subito un rallentamento rispetto all’aumento medio del triennio precedente (+2,9%).

Il Nord Italia supera il target del 65% di raccolta differenziata (Nord-Est 73,3% e Nord-Ovest 68,7%). Il resto del Paese, al contrario, si attesta decisamente al di sotto (il Centro al 59,2%, il Sud al 55,1% e le Isole al 50,3%).

Per quanto riguarda i capoluoghi, sono 56 quelli che nel 2020 hanno superato il target del 65%. Una crescita importante se si pensa che nel 2015 erano appena 17. Tra questi svettano Treviso, Ferrara e Pordenone con oltre l’87%. Ma ci sono anche capoluoghi che fanno passi indietro. Il calo più consistente si rileva a Catania, che passa dal 14,5% a quota 9,7%. Molto bene anche capoluoghi come Siracusa e Messina dove il tasso di raccolta differenziata aumenta di oltre 10 punti percentuali.

Il dato meno virtuoso è quello fornito dalle città metropolitane. È qui infatti che si registra la più alta produzione di rifiuti per abitante rispetto alla media nazionale (di 521,5 kg) e il tasso più basso di raccolta differenziata (43,7%).

Comportamenti e opinioni delle famiglie

Sono sempre di più le famiglie italiane che fanno la raccolta differenziata (circa il 91-92%). Un aumento dovuto sia ai provvedimenti normativi introdotti sia alla crescente sensibilità ambientale. Sono soprattutto le famiglie del Nord a differenziare i rifiuti ma la distanza con le altre zone del Paese si è molto ridotta nel tempo. 

La presenza di detrazioni o agevolazioni fiscali, per l’88,8% del campione, nonché la garanzia di un effettivo riciclo (69,9%) e sanzioni per chi non differenzia (61,7%), sarebbero azioni di grande aiuto per migliorare la partecipazione alla raccolta differenziata.

Il ruolo della prevenzione

Nel rapporto Istat si evidenzia il ruolo strategico delle amministrazioni comunali nell’applicazione di politiche di prevenzione, riduzione e riciclo dei rifiuti urbani, investendo nelle buone pratiche, in campagne di sensibilizzazione e informazione ai cittadini che siano sempre più puntuali ed efficaci.

I temi dell’ambiente e della sostenibilità, infatti, hanno bisogno di entrare nella cultura comune un passo alla volta. Per farlo occorre introdurre nuove abitudini virtuose, come l’uso di stoviglie biodegradabili, la riduzione degli sprechi alimentari, l’acquisto di pannolini lavabili o di capi e oggetti usati, attraverso agevolazioni e la moltiplicazione degli esempi virtuosi. Bisogna farlo a partire dai luoghi dove trascorriamo la maggior parte del nostro tempo, come le scuole e gli uffici. Ma è un cambiamento che non può passare unicamente attraverso le azioni del singolo: è opportuno che parta innanzitutto dalle grandi realtà aziendali e istituzionali per poi entrare nelle case e nelle abitudini quotidiane delle persone. Il più grande motore del cambiamento, si sa, è il buon esempio.

 

di Martina Bortolotti

 

Riciclare fa bene, anche alle nostre tasche