Strage di Capaci: 31 anni fa l'assassinio di Giovanni Falcone

Strage di Capaci: 31 anni fa l’assassinio di Giovanni Falcone

Il 23 maggio di 31 anni fa fu scritta una delle pagine più buie della Repubblica: la strage di Capaci, nella quale persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta. Una cicatrice indelebile nella storia della società Italiana. Stando alla testimonianza di Giovanni Brusca, uno spietato killer professionista su cui poteva contare Totó Riina, Giovanni Falcone era nel mirino di Cosa nostra fin dai primi anni Ottanta. E cioè da quando con un’autobomba la mafia aveva eliminato il diretto superiore dell’epoca, il capo dell’Ufficio Istruzione di Palermo, Rocco Chinnici.

Poi furono due le vicende che fecero salire Falcone in cima alla lista nera di Cosa Nostra. Nonostante le critiche, non sempre disinteressate, nel novembre del 1991 il
magistrato completò il suo progetto e riuscí a dar vita a due istituzioni fondamentali per la lotta alla criminalità. Nacquero infatti la Direzione nazionale antimafia (Dna), che coordinava le procure, e il suo braccio operativo, la Direzione investigativa antimafia (Dia).

In secondo luogo, il punto di non ritorno ci fu quando la Cassazione, su Riina, confermò l’impianto accusatorio di Falcone. Da qui la mafia decise di eliminare quello che era considerato il nemico numero uno. Il 23 maggio del 1992, 500 kg di tritolo misero fine a un pezzo di storia della nostra Repubblica.