Siamo alla vigilia del weekend di Ferragosto e le famiglie italiane si preparano ad un esodo di massa per andare in villeggiatura. Ma i giorni estivi non significano soltanto vacanze, riposo e divertimento. Purtroppo, è un periodo caratterizzato anche da un triste fenomeno: aumenta vertiginosamente il caso degli abbandoni dei propri animali da compagnia. Ed è per questo che Spazio Pubblico ha deciso di dedicare i prossimi giorni al tema degli animali. E vogliamo cominciare fornendo qualche informazione utile a tutti quelli che porteranno in vacanze con sé il proprio animale e hanno bisogno di conoscere regole, diritti e doveri di proprietari e amici a quattro zampe. Ad aiutarci a fare chiarezza è Ilaria Innocenti, della Lega Antivivisezione (LAV), che ci illustra le norme vigenti.
Quali sono le regole d’accesso nelle spiagge per i proprietari con cani?
Non esiste una legge nazionale che regoli l’accesso nelle spiagge. Alcune regioni, come la Toscana o il Veneto, hanno sancito con legge regionale la possibilità per gli animali di recarsi nelle spiagge. L’accesso può essere disciplinato o da disposizione della Capitaneria di porto oppure da ordinanza del sindaco. Qualora ci sia l’ordinanza, deve essere segnalata con un cartello. In caso di assenza, l’accesso è permesso. Fortunatamente in questi anni la sensibilità è aumentata e rispetto agli anni passati i divieti d’accesso sono in diminuzione. Ovviamente questo vale per le spiagge comunali. Per quelle private è a discrezione del gestore.
I proprietari di cani che si recano in spiaggia hanno diritti e doveri…
Tra i doveri dei proprietari c’è quello di raccogliere le feci in caso di deiezione, di condurre l’animale con il guinzaglio nel momento in cui si transita; poi ci sono le norme di civile convivenza, quindi accertarsi che l’animale non crei disturbo alle persone.
In Italia, rispetto a tanti altri Paesi, è ancora permessa la vendita di cani e gatti nei negozi…
Noi stiamo chiedendo un divieto nazionale da molto tempo. Intanto, ci sono delle leggi regionali, come ad esempio quella della Lombardia e del Lazio, o regolamenti comunali, che vietano l’esposizione degli animali in vetrina. Però purtroppo non c’è, come in altri Paesi, alcun divieto di vendita.
Come si può incentivare l’adozione nei canili?
L’adozione nei canili si può incentivare innanzitutto con la sensibilizzazione. È importante diffondere una cultura delle adozioni, e far comprendere che gli animali sono esseri viventi, non merci. Ma si può incentivare anche attraverso dei bonus in servizi: prestazioni veterinarie, forniture di cibo per animali. La presenza di un cane in canile costa una stima di 1.300 euro all’anno. Quindi promuovere adozioni fa bene agli animali ma fa anche risparmiare l’amministrazione comunale.
di Martina Bortolotti