Di Vincenzo Aronica, responsabile Marketing ed Eventi del Centro Sperimentale di Cinematografia
Spesso pensiamo al cinema come momento di intrattenimento, relax, siamo sempre più abituati a vivere l’esperienza del film o comunque dell’audiovisivo più in generale comodamente seduti nelle nostre poltrone. Saltiamo da Netflix ad Amazon prime alla ricerca di “intrattenimento”, spesso giustificati da un lockdown che ci costringe a casa, altre volte perché forse la vita “la fuori” è più dura di quella proposta in uno schermo.
Ma fortunatamente il cinema ci aiuta a pensare, a conoscere, a volte a “vivere” seppur non sulla nostra pelle, delle realtà e delle situazione che spesso pensiamo impossibili, incredibili, o altre volte, quando siamo sfortunati, ci fanno immedesimare, e quindi sentire meno soli e incompresi d’innanzi alle ingiustizie della vita.
C’è un tema che quest’oggi vogliamo proporvi, un tema troppo poco analizzato o forse troppo poco comunicato nel nostro paese, il tema della sicurezza sul lavoro.
E quando parliamo di sicurezza sul lavoro non dobbiamo pensare solo all’operaio senza caschetto sul pontile…
Certo quella è probabilmente la situazione più palese magari alla vista di chi passeggia per strada, ma la sicurezza sul lavoro, o meglio, la mancanza di sicurezza sul lavoro, si declina in tanti altri aspetti.
Con questi 4 film vogliamo offrirvi 4 riflessioni, 4 storie che, seppur comodamente seduti a casa, non possono non farci riflettere e probabilmente sentire sulla pelle il dolore ed il disagio di chi vive drammatiche realtà dove la totale mancanza di sicurezza mette quotidianamente alla prova la sopravvivenza di uomini e donne spesso alla disperata ricerca di un occupazione.
A volte la realtà è dura come un pugno allo stomaco, ma spesso quel pugno è l’anticamera di un risveglio.
Buona visione.
MORIRE DI LAVORO, un film di Daniele Segre (Italia – 2008)
APNEA, un film di Roberto Dordit (Italia – 2005)
IL RESPONSABILE DELLE RISORSE UMANE, un film di Eran Riklis (Israele – 2010)
