Un museo su tre ancora non è accessibile ai disabili. Le iniziative per l’inclusione

Un museo su tre ancora non è accessibile ai disabili. Le iniziative per l’inclusione

L’Italia vanta la maggiore presenza e la più capillare distribuzione di luoghi della cultura su tutto il territorio nazionale, dai grandi ai piccoli centri. Tuttavia, ancora oggi un terzo di questi siti non è accessibile agli utenti disabili. Tra crisi post-pandemia e necessità di inclusione, sono molti gli interventi da fare per migliorare l’accesso alla cultura nel nostro Paese.

La cultura alla portata di tutti

In Italia la cultura è distribuita in modo equo e capillare, dai grandi centri urbani ai piccolissimi comuni periferici. Secondo i dati Inail, con 7.886 biblioteche e 4.292 musei aperti al pubblico nel 2021, sono presenti in media 3 biblioteche (una ogni 7 mila abitanti) e 7 musei (uno ogni 14 mila) ogni 100 kmq. E se è nei territori urbanizzati e più densamente popolati che i musei favoriscono maggiormente la fruizione culturale delle persone con disabilità, di contro nei piccoli centri c’è una maggiore presenza di biblioteche con dotazione e servizi dedicati agli utenti disabili. Non emergono, dunque, aree più inclusive di altre.

Un terzo dei musei non è accessibile ai disabili

Eppure, ancora oggi non tutti i luoghi italiani della cultura sono in grado di offrire piena accessibilità e fruibilità dei servizi agli utenti disabili. Tra musei e biblioteche sono solo due su tre quelli attrezzati per accogliere le persone con disabilità, garantendo loro sicurezza e autonomia. E, come per il sistema scolastico, anche nei luoghi della cultura si riduce la quota di strutture in grado di favorire la fruizione a visitatori con disabilità di tipo cognitivo, visivo e uditivo. In generale, si registra una maggiore inclusione nelle strutture pubbliche, più organizzate delle private.  

Come intervenire? 

Proprio per dare nuova linfa al settore, soprattutto in termini di inclusione, l’obiettivo “Turismo e Cultura 4.0” del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza ha previsto lo stanziamento di 300 milioni di euro per la “rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi”. Le risorse sono destinate non solo ad interventi sulle infrastrutture, ma anche ad attività di formazione per il personale amministrativo e gli operatori culturali affinché acquisiscano competenza in materia di accoglienza e mediazione culturale.

Sul piano nazionale sono diverse le iniziative che si muovono nella direzione dell’inclusione. Tra queste Museo per tutti, un progetto ideato nel 2015 dalla Onlus L’abilità, in collaborazione e con il sostegno di Fondazione de Agostini. Le strutture museali che scelgono di aderire riceveranno l’aiuto di uno staff di esperti (tra pedagogisti, psicologi, educatori, neuropsicomotricisti ed esperti in beni culturali) per costruire un percorso facilitato per le persone con disabilità (visite guidate, laboratori didattici, guide) e progettare un iter di formazione del personale della struttura. Altrettanto meritevole è Unmute Art, la prima videoguida in LIS – il linguaggio dei segni – che permette alle persone con disabilità uditive di accedere ai percorsi culturali, presentata dal Gruppo Orpheo in collaborazione con Arthemisia e l’Ente Nazionale Sordi di Napoli.