Modena: è vittoria dopo lo sciopero di ventisei assistenti domiciliari per i propri diritti

Modena: è vittoria dopo lo sciopero di ventisei assistenti domiciliari per i propri diritti

Modena, servizio di assistenza domiciliare Polo 3. Ventisei operatrici per l’assistenza domiciliare si prendono cura di 160 anziani del territorio, ogni giorno. Ma lo fanno in condizioni al limite della dignità, umana e professionale: straordinari e reperibilità arbitrari, doppi turni di lavoro, mancanza di figure sostitutive in caso di assenza, uso dei mezzi personali per gli spostamenti e retribuzione mai fissa. Questi ed altri elementi portano queste lavoratrici a non sostenere il carico psicofisico del lavoro e a non avere la possibilità di conciliare il lavoro con la vita privata.

Dopo un anno di trattative tra il loro datore di lavoro, la Cooperativa Gulliver, e la CGIL (Fp Cgil di Modena che ha seguito la vicenda) che non sono servite a invertire questa tendenza, lo scorso 4 aprile le ventisei lavoratrici, sostenute da tantissimi colleghi della provincia, hanno scioperato e hanno immediatamente bloccato gli straordinari e la reperibilità fuori contratto, in attesa di risposte certe.

Uno sciopero dovuto, sentito, che ha portato la Cooperativa a fare meglio i conti. E dopo nemmeno un mese dall’inizio dello stato di agitazione, Gulliver ha deciso di aprirsi alle ragioni delle lavoratrici. Riconoscerà un’indennità più che raddoppiata per i turni di reperibilità, che saranno comunque decisi in accordo con le operatrici per una migliore organizzazione e in modo da evitare carichi di lavoro eccessivi, stabilizzerà diversi contratti part-time ed entro giugno passerà ad una retribuzione mensilizzata delle operatrici.

Un’apertura a valorizzare la professionalità e il lavoro di assistenza di operatrici sociosanitarie al servizio delle persone bisognose. Quello delle lavoratrici di Modena, insieme alla CGIL, è un grande esempio di mobilitazione che ci ricorda che non esiste servizio alla persona senza le mani e il sudore dei lavoratori che lo garantiscono e che necessitano di diritti.

 

di Martina Bortolotti