Lettura: 5 libri perfetti per una rilassante pausa estiva

L’estate è sempre stata sinonimo di lettura sotto l’ombrellone o anche sdraiati al fresco di una quercia in montagna. Scegliere i giusti libri per l’estate è importante quasi quanto scegliere la giusta destinazione: ne va della nostra serenità. Noi non vogliamo farvi correre inutili rischi e abbiamo pensato di consigliarvi qualche piacevole lettura che possa conciliarsi con il canto delle cicale in sottofondo. Cinque letture nelle quali è impossibile non immergersi.

  1. Le notti bianche – Feder Dostoevskij

“Era una notte incantevole, una di quelle notti come ci possono forse capitare solo quando siamo giovani, caro lettore”. Il protagonista è un giovane scrittore solitario e senza amici che vaga per le vie di una San Pietroburgo notturna. Un fantasma che si aggira nelle vite degli altri, un osservatore che tesse in segreto la sua rete, prende dalla realtà e trasforma, fa e disfa trame, ruba le sembianze e gli eventi dalla vita e li inserisce in un sogno di sua fattura. Perso nelle sue fantasticherie, spesso si dimentica del mondo reale.

Questo racconto è stato scritto da Dostoevskij nel 1848 ma stupisce per la sua affinità con la società contemporanea piuttosto che con quella vissuta dallo scrittore. Il libro tratta infatti comportamenti piuttosto diffusi al giorno d’oggi come potrebbero essere la tendenza ad evitarsi e l’incapacità di aprirsi spontaneamente alle persone che incontriamo. Una serata può cambiare una vita? Ditecelo voi. Quel che è certo è che l’incontro con questo libro non potrà lasciarvi indifferenti.

  1. Eichmann, dove inizia la notte. Un dialogo fra Hannah Arendt e Adolf Eichmann – Stefano Massini

Un libro di appena 100 pagine, ma dal messaggio potentissimo. Lo scrittore Stefano Massini immagina un dialogo – purtroppo mai realmente avvenuto – tra Adolf Eichmann, funzionario del Terzo Reich e tra i maggiori responsabili della deportazione e dello sterminio degli ebrei, ed Hannah Arendt, famosa filosofa tedesca autrice de “La banalità del male”. Un dialogo strutturato sulla base di un attento studio dei verbali delle deposizioni di Eichmann durante il suo processo in Israele e i contenuti del libro “La banalità del male” della Arendt: così Massini ha dato vita, con una penna affilata e durissima, a questo dialogo spiazzante, atroce e profondo.

L’orrore non si nasconde sempre dietro ai mostri, a volte i mostri sono i nostri rispettabili e insospettabili vicini. A volte i mostri siamo proprio noi, ogni volta che non ci assumiamo la responsabilità di prendere una decisione, ogni volta che ci diciamo che tanto non cambierà niente, che il nostro apporto non servirà. Quello che crediamo essere un mostro, infatti, di fronte alle domande incalzanti e profonde della filosofa tedesca, si rivela in realtà un uomo semplice, che sembra sinceramente inconsapevole del male che ha causato e di segni indelebili che ha lasciato nella coscienza dell’umanità.

  1. Solo bagaglio a mano – Gabriele Romagnoli

Viaggiare leggeri ed essere sempre leggeri nella vita: è questo il cuore di “Solo bagaglio a mano” di Gabriele Romagnoli. All’inizio del libro, lo scrittore racconta del proprio funerale. Nella Corea del Sud, una società organizza finti funerali per i dipendenti delle grandi corporation: l’obiettivo è diminuire l’alto tasso di suicidi del paese, mettendo gli individui di fronte alla prospettiva concreta della propria morte.

Da qui ha origine una riflessione sulle poche cose davvero importanti della vita. O meglio, in una cassa di legno striminzita, con indosso una tunica senza tasche, ci si rende conto che la morte è definitiva spoliazione. Se niente ci segue o ci appesantisce nella morte, perché qualcosa dovrebbe farlo in vita? Uno spunto un po’ macabro, certo, ma che diventa trampolino di lancio verso la leggerezza. Non aver paura di attraversare la vita disadorni, non attaccarsi troppo alle cose, ai luoghi. Non aver paura di cambiare, di spostarsi, per inseguire l’unica bussola che conti davvero: la curiosità. Voi ne sareste capaci?

  1. L’ombra del vento – Carlos Ruiz Zafòn

Nel Cimitero dei Libri Dimenticati sono custoditi migliaia di libri che vengono portati lì per evitare che degli stessi ne venga cancellato il ricordo. Chi sceglie un libro in quel luogo, o è scelto dal libro, deve promettere di averne cura per sempre. Quando Daniel Sempere torna a casa con “L’ombra del vento” e inizia a leggerlo ne rimane folgorato, tanto da voler scoprire di più su chi l’ha scritto. Peccato che l’autore, Julian Caráx, sembra essere svanito nel nulla. Il romanzo cambierà la vita del protagonista, portandolo in un labirinto di misteri, di intrighi e di scandali. Dal passato emergerà una storia che, mescolata con quella di Daniel, ha dell’incredibile.

L’ombra del vento è un romanzo giallo, ma definirlo solo così sarebbe riduttivo, in quanto al suo interno troviamo anche storie di famiglia e d’amore che non sono tipiche di questo genere. Un libro tanto complesso quanto ben scritto: la storia non può che catturare il lettore dalla prima all’ultima pagina. La Barcellona del 1945 che fa da sfondo alla narrazione è descritta talmente bene che sembra di essere trasportati nelle sue vie e nei luoghi magistralmente narrati.

  1. Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte – Mark Haddon

Per chiunque necessiti una lettura che lo lasci senza parole, questo è il libro che fa per voi. Si tratta di un romanzo fortemente delicato, dedicato alla sindrome di Asperger. La voce narrante è dello stesso protagonista Christopher Boone, 15 anni, che si trova alle prese con un caso degno del suo mito Sherlock Holmes. Dopo il misterioso omicidio del cane della propria vicina, il protagonista decide di indagare e mettere alla prova sé stesso con determinazione per trovarvi una soluzione.

Ciò che stupisce di questo libro è che parte da un curioso omicidio e da un’indagine, proprio come un giallo, per in realtà molto oltre,  entrando in un enigma più grande: il mondo di Christopher. Cercare di decodificare i complessi schemi mentali che deve affrontare chi è colpito dalla sindrome di Asperger, le angosce esistenziali e l’incapacità di gestire il folle terrore di ambienti e situazioni incognite portano il lettore a immedesimarsi e a comprendere la diversità senza discriminarla.

 

Di Matteo Mercuri