Lavoro, in Italia diminuiscono gli occupati e aumentano i precari

Lavoro, in Italia diminuiscono gli occupati e aumentano i precari

Si avvicina la data delle elezioni politiche e uno dei temi assolutamente prioritari da affrontare sarà senza ombra di dubbio il lavoro e la crisi occupazionale. I dati, purtroppo, delineano un quadro molto grave: siamo i terzultimi in Europa per tasso di occupazione. Scarsa è la partecipazione delle donne e dei giovani al mercato del lavoro, la precarietà è aumentata e non è stato stroncato il fenomeno del lavoro irregolare.

Quasi un italiano su dieci è disoccupato, di questi uno su due cerca lavoro da almeno un anno

Secondo l’Istat, a luglio 2022 il tasso di disoccupazione era del 7,9%. Dietro di noi, in Europa, solo la Grecia e la Spagna con circa il 13%. I più in difficoltà sono donne e giovani, con un tasso di disoccupazione femminile che si attesta intorno al 10% e di disoccupazione giovanile del 24%. È in forte aumento la quota di disoccupati che cercano lavoro da almeno un anno (56,8%).

L’occupazione è in calo e la precarietà aumenta

Il tasso di occupazione diminuisce: è passato in pochi mesi dal 62,7% al 60,3%. Si tratta di circa 23 milioni di occupati, soprattutto uomini. A livello territoriale i divari sono marcati: al Nord lavorano 6 persone su 10, al Sud non si arriva a 4. Anche in questo caso, nel panorama europeo abbiamo dietro solo la Grecia (56%) e la Spagna (51%). Casi ben più virtuosi sono quelli dei Paesi Bassi, con l’80,7% di occupazione e la Germania con circa il 77%. La media Ocse è del 66%.

La precarietà in Italia ha raggiunto i livelli più alti dal 1977. Nel 2021 i contratti a termine erano il 16,4% (+1,4% rispetto al 2020), ma nel Mezzogiorno il tasso sale di sette punti percentuali. Aumentano inoltre i contratti part-time (sono circa il 18,6%) con forti differenze fra uomini (9,1%) e donne (31,6%).

La piaga del lavoro irregolare

Infine, il lavoro irregolare continua ad incidere in misura rilevante, coinvolgendo il 12,6% degli occupati. L’allarme proviene soprattutto dal Sud Italia, con un tasso del 17,5% (in Calabria si arriva al 21,5%). Nel Centro Italia è il Lazio a presentare il tasso più elevato (15,3%). Il valore più basso si registra nella Provincia autonoma di Bolzano, con l’8,4%. I settori più colpiti sono l’agricoltura, dove un lavoratore su quattro è irregolare, e il settore dell’edilizia, con un tasso del 15,4%.

 

di Martina Bortolotti