Lavoro, la ministra spagnola: “Più diritti e salari migliori, così affrontiamo la piaga della precarietà”

La ministra spagnola Diaz: “il 50% dei nuovi posti fissi nell’Unione Europea è stato creato qui”

Il 43% dei 15,4 milioni di contratti di lavoro firmati nel 2023 in Spagna è a tempo indeterminato: lo indicano dati del Servizio pubblico dell’impiego statale (Sepe) rielaborati dall’agenzia di stampa Efe. Tale proporzione sul totale dei contratti è aumentata di cinque punti percentuali rispetto a quella rilevata nel 2022. Quanto ai contratti a termine, nel 2023 sono stati circa 8,8 milioni, il 21% in meno di quelli firmati l’anno prima. Nel 2022, tuttavia, i contratti totali sono stati il 15,6% in più. Della minor quantità di posti di lavoro precari registrata nel mercato del lavoro in Spagna, dove da inizio 2022 è in vigore una riforma volta a garantire maggior stabilità, ha parlato in una commissione parlamentare la vicepremier e ministra del Lavoro Yolanda Diaz. “Abbiamo quasi 15 milioni di lavoratori con contratto a tempo indeterminato”, ha sottolineato, fornendo nel contempo un dato molto significativo: “il 50% dei nuovi posti fissi nell’Unione Europea è stato creato in Spagna”.  Sempre Efe ricorda che nel 2019 — ultimo anno pre-pandemia, precedente alla riforma — i contratti a tempo indeterminato erano stati solo uno su dieci.