“Manifesto del lavoro” è molto più di un libro: è una proposta, è un movimento. Contro lo status quo, un collettivo di illustri scienziate sociali si è mobilitato per farsi, non solo agitatore, ma anche innovatore e orchestratore del cambiamento necessario, richiamando il mondo accademico a offrire il proprio contributo.
Il progetto del Manifesto del lavoro si concentra sulla combinazione di tre fattori: “democratizzare (le aziende), demercificare (il lavoro) e disinquinare (il pianeta)”. Imperativi che di volta in volta vengono declinati da punti di vista sociali e culturali diversi, per una definizione il più possibile completa e inclusiva del piano d’azione.
Le criticità nel mondo del lavoro investono tutte le categorie, ma sono soprattutto i giovani e le donne a farci i conti. Crisi energetica e inflazione ci stanno conducendo verso un vicolo cieco. Come possiamo affrontare la crisi globale e multidimensionale che stiamo attraversando?
Il sistema capitalista neoliberista basato sulla sola ricerca del profitto non farà che rafforzare la concentrazione della ricchezza, aggravare le disuguaglianze e devastare il nostro ecosistema. In un’epoca in cui pandemie, eccessi populisti e sconvolgimenti climatici sono minacce ogni giorno più concrete, il Manifesto del lavoro segna la strada per agire collettivamente e riportare equilibrio, giustizia e rispetto ovunque e per tutte e tutti.