“Le teorie del complotto, le cospirazioni, sono inevitabili quando si tratta di negare un consenso scientifico internazionale. Come altro si potrebbe giustificare il fatto che tutti gli scienziati del mondo sono d’accordo su qualcosa che tu continui a negare?”.
Pubblicato da Edizioni Laterza lo scorso maggio, “I bugiardi del clima” di Stella Levantesi tratta il tema del cambiamento climatico non da un punto di vista scientifico, ma analizzando le strategie di comunicazione e di marketing messe in piedi negli ultimi 40 anni per tentare prima di negare l’esistenza stessa del fenomeno, poi – di fronte alla disarmante evidenza dei fatti – di negare la responsabilità dell’uomo e del sistema economico.
Levantesi, giornalista e fotografa, ci mostra quanto dietro alle posizioni oltranziste sulla questione climatica ci siano sempre la politica e il profitto. E che il negazionismo climatico non è un fenomeno spontaneo e casuale come tendiamo a credere, ma il risultato di un preciso investimento di centinaia di milioni di dollari, soprattutto da parte di aziende di combustibili fossili, per mettere in piedi una strategia di negazione che finisce poi per coinvolgere anche gli scettici inconsapevoli.
Nel periodo storico caratterizzato dalla continua messa in discussione delle verità scientifiche, che finiscono per sembrare posizioni opinabili piuttosto che verità ben dimostrate (dal clima, al Covid-19 fino ai vaccini), Levantesi smaschera i processi comunicativi, psicologici ed economici che tentano di confondere e insabbiare la verità.
“I bugiardi del clima” è una lettura interessante e coraggiosa, che non si risparmia e non ha paura di fare nomi e cognomi. Si legge d’un fiato, non senza una certa rabbia e frustrazione. Un saggio utile a comprendere e quindi anche a provare a scardinare le logiche che sono non solo dietro le bugie sul clima ma dietro tutte le forme di negazione di questi tempi bui.
VOTO: ⭐⭐⭐⭐⭐