Di fronte ai grandi cambiamenti della società anche il mercato del lavoro si sta trasformando, strizzando l’occhio ai cosiddetti “green jobs”, i lavori verdi. Nuove professioni che serviranno a mettere in piedi il processo di transizione ecologica. Nonostante l’occupazione in Italia stia vivendo una fase di difficoltà, transizione digitale e transizione ecologica stanno trainando la domanda di lavoro, creando nuova occupazione, e la ricerca di nuove figure professionali specializzate, che avranno bisogno di una formazione tecnica adeguata.
I posti di lavoro della rivoluzione verde
Ma quanto sono importanti i numeri della rivoluzione verde per l’occupazione? Oggi il 21,5% delle imprese italiane investe nel green, ben 441 mila aziende. Ma non finisce qui. Si prevede che nel prossimo triennio il 24% delle imprese investirà in prodotti e tecnologie green. I green jobs sono attualmente 3.141.000, ovvero il 13,7% dei posti di lavoro. E guardando agli ultimi anni si registra un trend in aumento. Infatti, nel 2019 il numero di contratti “green” attivati è stato di oltre 521.747 unità; nel 2020 più di un contratto su tre è stato riservato ai lavori verdi. Quest’anno delle oltre 3,5 milioni di posizioni di lavoro, più dei tre quarti (76,3%) sono stati destinati a persone con competenze verdi.
Ma come accedere a queste professioni? La parola chiave è “formazione”. Ciò che richiede il mercato del lavoro è una specializzazione, tecnica e non. I green jobs, infatti, rientrano soprattutto nelle aree dirigenziali, nell’artigianato e tra i conduttori di impianti e operai di macchinari. Molta meno presenza di competenze green nei lavori esecutivi d’ufficio e nelle professioni non qualificate. Per questo le università si stanno adeguando e stanno nascendo nuovi corsi di laurea con lo scopo di trasferire le competenze green ai giovani prossimi al mondo del lavoro, protagonisti più di chiunque altro di questa transizione ecologica.
La resilienza delle imprese green
Negli ultimi due anni l’Italia, come il resto del mondo, ha subito una forte crisi che ha colpito duramente la nostra economia. In questa fase, in particolare quella della pandemia, si è registrata una netta capacità delle imprese green di reagire più efficacemente alle difficoltà. Come tutte le altre imprese hanno subito il colpo, con l’aumento dei prezzi delle forniture e delle materie prime, il deterioramento della liquidità e la diminuzione della domanda, ma hanno saputo rispondere meglio. Ciò che le ha contraddistinte in particolare è stata la capacità di adattarsi ad un nuovo lavoro in “veste digitale”, facendo maggiore ricorso alle tecnologie di lavoro digitale e promuovendo attività di formazione tecnica per il personale.
Tutti i dati ci dicono che, se vogliamo fare parte di questo cambiamento, se vogliamo governarlo e non lasciarci trasportare, dobbiamo volgere lo sguardo a questa transizione ecologica. La rivoluzione verde non sarà solo l’occasione di tutelare l’ambiente, ridurre l’inquinamento e contrastare il cambiamento climatico. Sarà una vera occasione di ripartenza, per l’economia e per l’occupazione del nostro Paese.
Un viaggio tra i corsi di studi che guardano alla transizione ecologica