Giornata mondiale dell’acqua: l’oro blu è una risorsa da preservare

Oggi è la Giornata mondiale dell’Acqua, istituita dall’ONU nel 1992 per focalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’importanza dell’acqua dolce e promuovere una gestione sostenibile delle risorse. Negli ultimi anni in molti luoghi del Pianeta la scarsità di questa risorsa ha determinato vere e proprie crisi idriche, tanto da innescare le cosiddette “Water wars” (guerre per l’acqua).

Negli ultimi venti anni, i conflitti in cui in qualche modo è stata coinvolta l’acqua sono stati più di un migliaio, localizzati in tutto il mondo, soprattutto in Asia e in Africa. Il Pacific Institute ha realizzato una mappa interattiva: la Water Conflict Chronology, cioè un elenco dei quasi 1 300 conflitti documentati fin dall’antichità e collegati all’acqua.

L’acqua dolce costituisce meno del 3% dell’acqua presente sul nostro pianeta e la maggior parte di questa percentuale si trova congelata nelle calotte dell’Artide e dell’Antartide. Inoltre la sua disponibilità varia molto da continente a continente, e anche all’interno degli stessi la distribuzione delle falde, dei laghi e dei corsi d’acqua non è omogenea.

Come riporta l’ONU, oggi sono 2,2 miliardi le persone che vivono senza accesso all’acqua potabile. In Italia, specie negli ultimi anni, abbiamo avuto a che fare con molte problematiche dovute alla scarsità delle piogge e alla grave siccità che ha colpito in modo diffuso molti territori della penisola. La nostra rete di distribuzione dell’acqua perde il 42 litri su 100, ovvero una perdita del 42% (la medie EU è del 23%). Siamo abituati a dare per scontata la presenza dell’acqua, ma questa è già oggetto di molti conflitti nel mondo e in futuro non troppo lontano potrebbe riguardare fette sempre più grandi della popolazione.

 

Di Matteo Mercuri