Oggi ricorre la Festa dei Lavoratori e abbiamo scelto di celebrarla con le parole di chi ogni giorno è al servizio della cittadinanza. Rosario Azzaro è un vigile del fuoco, specialista di aeromobile, tecnico di bordo e responsabile dell’ufficio controllo aeronavigabilità continua del reparto volo di Catania e ci ha raccontato gli aspetti della mansione che svolge.
Come si svolge la tua attività quotidiana?
Siamo appena atterrati da uno dei tanti voli che svolgiamo frequentemente con i nostri elicotteri per mantenere un certo standard operativo e di sicurezza, quindi con l’unico scopo della formazione. In ogni volo sono comprese 5 unità di personale che lavorano in totale sinergia: due piloti, due aero-soccorritori e un tecnico di bordo. Tra le altre cose, simuliamo anche degli scenari di soccorso con le varie casistiche che si possono verificare. Ci può capitare di essere chiamati ad effettuare soccorsi in mare con sommozzatori o in montagna, sia per persone che per animali, o ad esempio per svolgere servizio antincendio. Qualsiasi operazione viene eseguita in totale collaborazione con il personale dei vigili del fuoco di terra, che ci supporta e ci fornisce indicazioni indispensabili.
Il vostro territorio purtroppo è particolarmente soggetto al manifestarsi degli incendi. Come cambia la vostra attività nel periodo estivo?
Purtroppo è così e la nostra attività ovviamente si intensifica. Tra l’altro il nostro reparto di Catania svolge le operazioni anti-incendio in tutta la Sicilia e in una parte del territorio della Regione Calabria: questo comporta un grande sforzo. In ogni caso, siamo preparati ed equipaggiati con un elicottero che viene destinato esclusivamente a questo tipo di servizio.
C’è un intervento che ricordi particolarmente per il rischio corso o magari per l’importanza che ha avuto?
Mi viene in mente il salvataggio di un ragazzo che abbiamo effettuato recentemente in collaborazione con i colleghi nautici e con le squadre di terra che ci davano supporto e indicazioni. Il giovane era su una scogliera in mezzo al mare e con l’intento di tuffarsi dal punto più alto cercò di arrampicarsi. Scivolò facendosi molto male e finì in un punto in cui la scogliera si restringe: questo rese abbastanza complessa l’operazione di salvataggio. Abbiamo calato due soccorritori dall’elicottero raggiungendo altri colleghi che avevano raggiunto la posizione attraverso un’imbarcazione. Da lì, con le varie attrezzature è stato messo in sicurezza, posizionato su una barella e tramite il verricello è stato caricato a bordo dell’aeromobile che l’ha trasportato fino all’ospedale.
Quali sono le difficoltà e le criticità con le quali ha a che fare oggi il corpo dei vigili del fuoco?
I Vigili del Fuoco non sono sufficientemente sostenuti: nei territori soffriamo una evidente carenza del personale. Se attualmente il personale del nostro corpo nazionale conta 30 mila unità, sarebbe necessario un incremento delle risorse di almeno un terzo. Lavorare con una squadra più folta, con più personale ci metterebbe nella condizione di garantire un servizio di maggiore qualità e sicurezza per tutti. Sosteniamo che anche la nostra retribuzione non sia adeguata all’attività che svolgiamo, ma questo gli enti governativi lo sanno.
Cosa significa per te essere un vigile del fuoco?
Nella visione comune siamo spesso considerati come degli eroi. Questa è una cosa che ci gratifica, ma noi ci sentiamo semplicemente degli operatori del soccorso altamente specializzati, che valutano attentamente tutti gli scenari nei quali operano, cercando di intervenire con la massima sicurezza e la massima professionalità. La nostra è una missione, è un lavoro straordinario anche perché sentiamo costantemente la vicinanza di tutta la popolazione e questa è la soddisfazione più grande.
Di Matteo Mercuri