Energia rinnovabile, uno dei temi cardine di questo momento storico. Ma quali sono i numeri della “rivoluzione verde”? Ecco qualche dato. Secondo il Rapporto sulle Comunità Rinnovabili 2022 di Legambiente, pubblicato lo scorso 26 maggio, oggi in Italia ci sono almeno 1,35 milioni di impianti da fonti rinnovabili, distribuiti in tutti i Comuni italiani, per una potenza complessiva di 60 GW (quasi la stessa potenza che deriva da fonti fossili, pari a 62,8 GW). In termini di produzione, il contributo complessivo portato dalle fonti rinnovabili al sistema elettrico italiano è arrivato, nel 2021, a 115,7 TWh. Il contributo delle tecnologie pulite nei consumi è del 36,8%.
- 7.855 i Comuni dove è presente almeno un impianto fotovoltaico per una potenza complessiva di 22,1, GW
- 7.127 i Comuni dove ci sono impianti solari termici
- 1.523 i Comuni dove è presente almeno un impianto idroelettrico (concentrati soprattutto nel centro-nord) per complessivi 23 GW
- 1.054 i Comuni dove è presente almeno un impianto eolico (soprattutto al centro-sud) per complessivi 11,2 GW
- 4.101 i Comuni delle bioenergie
- 942 i Comuni della geotermia
I Comuni rinnovabili
Comuni rinnovabili, quei territori che utilizzano fonti rinnovabili per il fabbisogno dei propri residenti. Ne esistono già 3.493 che sono 100% elettrici, dove la produzione elettrica da rinnovabili addirittura supera i fabbisogni delle famiglie residenti. Ma soprattutto esistono 40 Comuni italiani 100% rinnovabili, dove sono coperti sia i fabbisogni elettrici che quelli termici. Un risultato attribuibile soprattutto ai piccoli Comuni, che rappresentano luoghi ideali dove sperimentare questi nuovi modelli di autosufficienza.
È il caso, per esempio, di piccoli Comuni alpini come Dobbiaco, Prato allo Stelvio, Primiero San Martino di Castrozza e molti altri dove non solo viene utilizzata l’intera filiera delle rinnovabili ma ci sono reti elettriche e termiche locali, connesse con quella nazionale, in grado di portare benefici all’intero territorio. Nel Comune di Prato allo Stelvio, per esempio, oggi è la Cooperativa energetica a portare la fibra ottica a tutte le abitazioni.
In alcune di queste aree l’autosufficienza energetica è realtà già da tantissimi anni. Nel 2007, infatti, si contavano ben 1262 “Comuni delle rinnovabili”. Ma attenzione: rientravano in questa classifica anche territori dove singoli cittadini o aziende avevano investito nell’eolico o nel solare fotovoltaico.
La situazione dell’energia rinnovabile nelle regioni italiane
L’impegno verso il cambiamento green deve riguardare l’intero territorio nazionale, e ci sono regioni che, più di altre, stanno dando il proprio contributo. È il caso della Valle d’Aosta che, se consideriamo i kW per abitante, padroneggia la classifica, grazie alle sue piccole dimensioni e alla potenza dei suoi impianti idroelettrici. Ci sono poi casi come quello della Liguria e del Lazio (ultime in classifica) che non arrivano neanche al 10% dell’obiettivo fissato.
Energia rinnovabile nel mondo
Per quanto riguarda la diffusione dell’eolico nel mondo, in testa è la Cina con un totale di 281 GW di potenza installata di parchi eolici, seguita dagli Stati Uniti con 117 GW. Primo tra i Paesi europei è la Germania con 62 GW. L’Italia si colloca al 10° posto nel mondo con 10 GW di potenza.
Anche nel settore del solare fotovoltaico primeggia la Cina con una potenza complessiva installata di 254 GW. A seguire sempre gli Usa, con 75 GW, e dopo il Giappone con 67 GW. Ancora una volta in Europa primeggia la Germania con 53 GW di potenza. L’Italia si colloca al 6° posto con 21 GW.
Conclusioni
È evidente che le rinnovabili siano il futuro e che è questa la direzione nella quale stiamo andando. Sono tante le risorse che stanno arrivando e arriveranno per investire nella “rivoluzione verde”, il prezzo delle tecnologie da fonti rinnovabili è in continua riduzione (al contrario delle fonti fossili) e, mai come adesso, abbiamo bisogno di autosufficienza energetica. Le bollette elettriche, fa sapere Confindustria, stanno pesando sulle famiglie e sulle imprese circa 600 milioni di euro l’anno. Numeri destinati ad aumentare a causa del caro bollette e del conflitto russo-ucraino. Il momento sembra essere quello giusto. Tuttavia i ritmi di conversione della nostra produzione di energia non sono ancora sufficienti, soprattutto nel tasso di incremento. Nel 2021, per esempio, sono stati installati appena 1.351 MW di potenza complessiva, tra idroelettrico, eolico e fotovoltaico. Di questo passo, per raggiungere l’obiettivo di 70 GW, fissato al 2030, impiegheremmo 124 anni.
di Martina Bortolotti
Autosufficienza energetica: oggi è già possibile con i Comuni rinnovabili