Tutti, indistintamente, saremo colpiti da questi eventi. Ma ancor più lo saranno i lavoratori del soccorso e dei servizi di emergenza:

Clima: è emergenza per i lavoratori del soccorso

Ce lo hanno spiegato in tutte le salse. La comunità scientifica, i media, le associazioni hanno espresso con chiarezza lo scenario che ci attende a causa del cambiamento climatico: inondazioni, siccità, tempeste e ondate di calore. Gli eventi meteorologici estremi si presenteranno con sempre più frequenza e intensità.

Un grave problema per i lavoratori del soccorso: vigili del fuoco, operatori sanitari, protezione civile.

Tutti, indistintamente, saremo colpiti da questi eventi. Ma ancor più lo saranno i lavoratori del soccorso e dei servizi di emergenza: pensiamo ai vigili del fuoco, agli operatori sanitari, alla protezione civile, a tutti quei lavoratori del servizio pubblico che sono sempre in prima linea quando si verificano le emergenze. I servizi di emergenza si troveranno a dover fronteggiare situazioni sempre più pericolose.

Nei servizi pubblici perderemo 90.000 posti di lavoro a causa della crisi climatica

Un rapporto della Ces ci indica che entro il 2050 ci saranno perdite di 90.000 posti di lavoro nei servizi di emergenza. Disastri naturali ed eventi metereologici estremi eserciteranno un’immensa pressione sui lavoratori dei servizi pubblici: non solo il soccorso ma anche i trasporti, le scuole, i servizi sociali.

Il dramma degli incendi

Tra le conseguenze climatiche cui già stiamo assistendo c’è il dramma degli incendi. A causa della crisi climatica il pericolo di incendi boschivi causati dalle condizioni meteorologiche è destinato ad aumentare. E l’Italia sarà una delle aree più colpite.

Ne abbiamo parlato con Giuseppe, vigile del fuoco di Reggio Calabria, che questa estate è stato completamente assorbito dallo spegnimento di un grave incendio nell’Aspromonte durato ben 15 giorni. Nell’incendio hanno perso la vita la cugina di 55 anni e suo nipote di 30.

 

di Martina Bortolotti