Già tra pochi mesi nel mondo del lavoro approderanno dei nuovi esoscheletri, robot indossabili, dotati di intelligenza artificiale, che supporteranno i lavoratori nelle attività gravose per il sistema muscolo-scheletrico e aiuteranno a ridurre gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali croniche. Lo ha annunciato Inail, che ha lavorato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.
In effetti, le patologie da lavoro-correlate a carico del sistema muscolo-scheletrico sono sempre più frequenti e rappresentano il 68% di tutte le malattie professionali denunciate all’Inail nel 2020, percentuale in costante crescita dal 2016. Questo nuovo prototipo sarà destinato a tutti quegli ambiti lavorativi che richiedono sforzi gravosi per la salute: industriale, manifatturiero, logistico, agricolo, edilizio, delle riparazioni meccaniche, dell’industria alimentare.
Grazie ai motori elettrici e ad algoritmi di intelligenza artificiale questi dispositivi indossabili aiuteranno a ridurre lo sforzo dei lavoratori fino al 40%. E lo faranno in modo naturale, regolando l’assistenza sulla base dei movimenti di chi li indossa. Gli esoscheletri, infatti, sono stati progettati per entrare in funzione solo in occasione dei compiti più gravosi e non intralceranno la naturale mobilità dei lavoratori.
Tre sono i prototipi attualmente in sperimentazione: XoTrunk, che supporta la schiena e il tronco e alleggerisce il sollevamento di carichi fino a 20 kg; XoShoulder, che fornisce un sostegno alle spalle; XoElbow, per il sostegno dei gomiti. Il primo è già in fase di sperimentazione, sta affrontando dei dettagliati test aziendali che coinvolgono una concessionaria automobilistica genovese e già dai prossimi mesi si prevede la sua commercializzazione. Per gli altri due non è ancora partita la sperimentazione e sarà necessario aspettare qualche anno.
Di fronte alla resistenza di alcuni “conservatori” verso gli inevitabili cambiamenti portati dall’uso delle nuove tecnologie, i prototipi degli esoscheletri di Inail e IIT mostrano invece con evidenza come l’innovazione, se approcciata nel modo giusto, possa realmente migliorare il mondo del lavoro ed essere alleata di una occupazione di qualità.