A Urbino si “guadagna” compiendo buone azioni

Una piattaforma digitale assegna un buono spendibile nei negozi per il tempo dedicato alla collettività

A Urbino, grazie ad una piattaforma digitale, chi compie una buona azione utile alla collettività riceve in cambio un voucher che può essere utilizzato in numerose attività commerciali per prodotti e servizi. Il progetto digitale, inizialmente promosso all’interno dell’Università e ora esteso all’intera città, ha l’obiettivo di promuovere la coesione sociale incentivando le buone azioni di ogni cittadino, ingenerando un moltiplicatore virtuoso. Alla base c’è un concetto chiave: le nostre azioni possono apportare grandi benefici per il luogo in cui viviamo e per la società in generale, e spesso non ne siamo abbastanza consapevoli. La piattaforma funziona attraverso i WOM (Worth One Minute), voucher elettronici composti da tanti WOM quanti sono stati i minuti impiegati nel sociale.

Al sistema possono essere collegati strumenti di ogni tipo attraverso i quali i cittadini possono guadagnare voucher compiendo azioni di interesse collettivo: gli ambiti sono tantissimi, dalla salute all’istruzione, dalla sostenibilità alla cultura, dalla partecipazione attiva all’alfabetizzazione. L’app gratuita WOM POCKET consente di collezionare e gestire i voucher, mentre WOM POS (app anch’essa gratuita) consente a esercenti, commercianti, enti pubblici e privati di premiare i possessori di WOM con sconti e agevolazioni. Alessandro Bogliolo, docente in “Computer Architecture” e “Computational Thinking” presso l’Università di Urbino, è ideatore e promotore del progetto.

Professore, l’esperimento che ruota intorno agli WOM inizialmente era circoscritto all’Università di Urbino rivolgendosi agli studenti – e non solo – con questo bellissimo messaggio: “Impegnarsi nello studio genera un valore sociale”. Come è nata l’idea e come si è sviluppata?

L’idea nasce da un gruppo di ricerca coordinato da me nell’ambito di un progetto europeo e tutti gli aspetti tecnici e sociali che abbiamo sviluppato sono stati convalidati dalla comunità scientifica internazionale. Sin dal principio avevamo un orizzonte più ampio, ma partire dagli studenti universitari per noi ha avuto un duplice significato. Da una parte volevamo restituire qualcosa all’università dalla quale la ricerca ha preso vita. Dall’altra volevamo dimostrare come una tecnologia così semplice possa dare consapevolezza del valore sociale dello studio e far passare l’idea secondo la quale chi studia sta arricchendo la società in cui vive. Un messaggio per niente ovvio che spesso trascuriamo. 

Nei giorni scorsi il progetto è stato ufficialmente esteso anche ai cittadini ed ai turisti di Urbino. Come si “guadagnano” WOM? Ed i turisti, in particolare, in che modo avranno la possibilità di prendere parte al circuito?

La piattaforma ha un comitato etico che valuta ogni proposta di rilascio di WOM, decretando se generino effettivamente esternalità positive. Qualora siano compatibili con i nostri princìpi, interviene lo staff tecnico per determinare il modo in cui possono essere rilasciati WOM a chi svolge quel tipo di attività. Per fare degli esempi, tra le altre applicazioni che stiamo sviluppando, negli store trovate già “WOM contapassi” che rilascia un WOM ogni cento passi compiuti. Questo sancisce un altro principio importante: “chi si tiene in forma sta facendo qualcosa di buono per la società”. Perché la salute di ogni cittadino non è soltanto una priorità del singolo, ma anche della collettività. Un’altra applicazione che può far guadagnare WOM è “AWorld”. Questa piattaforma è stata promossa dall’ONU per sensibilizzare le persone al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità 2030 e rilascia punti che possono essere convertiti in WOM per ogni attività sostenibile compiuta. Per ora gli WOM sono utilizzabili solo ad Urbino perché è l’unica città in cui ci sono attività commerciali che hanno aderito all’iniziativa, ma le applicazioni sono accessibili a tutti. 

Quindi qualsiasi ente o istituzione può proporre attività con cui rilasciare WOM e chiunque può aderire?

Assolutamente sì. Ci sono ampie categorie di azioni pre-approvate che attengono al sociale e al personale e che fanno capo a determinati obiettivi. Questi sono contenuti in tre macrocategorie che riguardano la persona, l’ambiente e la società.  Quelli riferiti alla persona si dividono in cultura, istruzione, salute e benessere e sicurezza. Quelli all’ambiente si dividono in ambiente naturale ed urbano ed, infine, quelli riferiti alla società in infrastrutture e servizi, patrimonio culturale, coesione sociale, diritti umani e partecipazione. Ho lasciato per ultimo la partecipazione per dare l’idea di come la piattaforma WOM consenta di mettere in luce e premiare valori importanti che talvolta non riescono ad emergere. Andare a teatro o partecipare ad un evento pubblico della propria città, oltre che conferire valore all’evento, è qualcosa che genera un valore per la società. In questo senso, la piattaforma WOM consente di premiare i partecipanti e può diventare anche uno strumento per le amministrazioni pubbliche per stimolare la cittadinanza attiva. 

Ma qual è il vantaggio per un esercente che decide di aderire al progetto e di offrire sconti o agevolazioni in cambio di WOM? 

Ci sono almeno tre ragioni per le quali un’attività commerciale dovrebbe aderire. La prima sta nel fatto che vendere un prodotto o offrire agevolazioni a chi ha fatto qualcosa di socialmente utile è ben comunicabile. La seconda sta nel dare consapevolezza a qualcuno del valore sociale dell’azione che ha compiuto. In questo modo si gratifica il soggetto e si conferisce valore alla propria attività commerciale. La terza ragione è che così l’esercente sta contribuendo indirettamente ma in modo molto concreto al perseguimento di una causa o di un obiettivo sociale nel quale magari non può impegnarsi in prima persona. Inoltre, a fine anno, la piattaforma WOM consegna a tutti gli esercenti che hanno aderito un attestato del valore sociale che hanno generato a seconda di quanti WOM hanno riscosso. 

Avete previsto delle possibili criticità ed eventualmente avete escogitato delle strategie per superarle?

La criticità maggiore sta nell’innescare il meccanismo. Questa è una piattaforma che può creare un ecosistema di coesione sociale solo se ci sono opportunità di guadagnare WOM, persone che ne sono a conoscenza ed esercenti che comprendono le finalità e aderiscono al progetto. Quindi stiamo cercando di sensibilizzare le pubbliche amministrazioni e qualsiasi altra istituzione che abbia visibilità e influenza sul territorio di riferimento. Un’altra criticità è rappresentata dalla messa in atto del meccanismo da parte degli esercenti. In questo senso tutor e studenti appositamente formati hanno offerto assistenza alle attività commerciali di Urbino, prima informandole dell’opportunità e successivamente aiutandole a mettere in pratica le agevolazioni, fino a renderle autonome. 

Avete in mente altri step di sviluppo del progetto? Spera, prima o poi, di estenderlo anche ad altre città o magari a tutto il Paese?

La piattaforma è completamente aperta, non ha alcuna limitazione né geografica né di potenziali contenuti. Come dicevo siamo in contatto con varie amministrazioni perché facciano loro da tramite per innescare il lancio della piattaforma. Inoltre, stiamo portando avanti anche un altro promettente progetto con la Rete delle Reti delle biblioteche pubbliche perché un altro principio che vogliamo affermare è che frequentare le biblioteche è un’azione socialmente utile. Quindi stiamo offrendo loro l’opportunità di rilasciare WOM con la richiesta di fare da catalizzatori e promotori di questo ecosistema sociale nel territorio in cui operano, come ha fatto l’Università di Urbino. Chiaramente la speranza è che il progetto possa diffondersi in tutta Italia. 

 

Si possono seguire gli aggiornamenti del progetto sulle pagine Instagram e Facebook dedicate

Presentazione ufficiale della piattaforma WOM

 

di Matteo Mercuri