10 film sul tema della pazzia, selezionati da Spazio Pubblico

I 10 migliori film sul tema della pazzia

La redazione di Spazio Pubblico ha scelto 10 tra i film più celebri, particolari e significativi che trattano il tema della salute mentale e della “follia”, con approcci sempre diversi, in un percorso che parte dalle pellicole anni ’50 fino ad oggi. Una Top Ten interessante non solo per conoscere le trame dei film – per chi se li fosse persi – ma anche per perdersi nel fascino dell’interpretazione che ogni pellicola dà del tema così delicato della “pazzia”.

Harvey - locandinaHarvey (1950)
Regia di Henry Koster.

Racconta la malattia mentale come reincarnazione di uno spirito libero e ribelle, in contrapposizione con le norme di una società conformista che vorrebbe “ingabbiare” il candido e gentile Elwood (un grande James Stewart) convinto di avere come compagno un coniglio bianco di nome Harvey durante le sue frequenti peregrinazioni nei bar. Persino la sorella, in continuo imbarazzo, cercherà di mettere Elwood in clinica psichiatrica, ma finirà lei stessa internata. La vita tornerà normale solo quando il medico e la sorella accetteranno che Harvey, per Elwood, esiste davvero. E perciò esiste anche per loro, e per noi spettatori.

 

 

Qualcuno volò sul nido del cuculo - locandinaQualcuno volò sul nido del cuculo (1975)
Diretto da Milos Forman, 5 premi Oscar, è tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey.

Un uomo (Jack Nicholson, nella sua migliore interpretazione) arrestato per piccoli reati, per sfuggire al carcere si finge pazzo e viene ricoverato in una clinica psichiatrica. Qui provoca una serie di disordini, prende in giro l’Istituzione psichiatrica e organizza feste, fino ad essere ridotto alla normalità, sottoposto alla lobotomia. Certamente il film più famoso di contestazione contro l’Istituzione manicomiale. La pellicola, attraverso la narrazione della vita all’interno della clinica, denuncia il trattamento inumano cui venivano sottoposti i pazienti, verso i quali vigeva un atteggiamento discriminatorio, esercitato con norme dure e coercitive, alimentato dalla paura dell’aggressività che caratterizza spesso i problemi psichiatrici.

 

 

Shining - LocandinaShining (1980)
Diretto dal celebre regista Stanley Kubrick e da lui scritto insieme a Diane Johnson, è tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King. Con la magistrale recitazione ed espressività di Jack Nicholson.

La pellicola racconta di una famiglia che, isolatasi in un hotel in alta montagna, vive eventi inquietanti e soprannaturali che hanno ripercussioni su tutti loro. Jack, padre e scrittore, subisce il fascino malefico del luogo, che è stato teatro dieci anni prima di una tragedia: un uomo sterminò la sua stessa famiglia per poi togliersi la vita. Il figlio Danny (Danny Lloyd), possessore di poteri soprannaturali, e la moglie Wendy (Shelley Duvall) dovranno affrontare la follia di Jack.

La narrazione vuole portare in superficie il fatto che le radici del male sono all’interno dell’uomo stesso. Ma, secondo il regista, egli può rinsavire grazie all’aiuto dei familiari stessi.

A beautiful mind - locandinaA beautiful mind (2001)
Vincitore di 4 premi Oscar, con la regia di Ron Howard e con protagonista il premio Oscar Russel Crowe.

È la storia (vera a tratti, verosimile a volte) del matematico e premio Nobel John Nash (interpretato magistralmente da Russell Crowe) che vive in un dualismo costante prodotto dalla sua mente, dove distinguere tra realtà e fantasia risulta spesso impossibile. John Nash, nel 1947, diciannovenne genio della matematica a Princeton, ha solo amici immaginari. E, dopo la diagnosi di schizofrenia, finisce nella istituzione totale delle cure psichiatriche. Grazie all’affetto della moglie Alicia in particolare, e alla sua forza mentale, riesce ad ignorare le sue allucinazioni e a convivere, sia pure con sofferenza, con la malattia. Torna anche all’attività accademica, diventa docente a Princeton, e nel 1994 è insignito del Premio Nobel per l’economia.La storia di Nash è una storia di comprensione e accettazione della propria identità non al prezzo della rinuncia ai propri disagi, ma proprio grazie all’inclusione di questi disagi nella percezione di sé.

Il Cavaliere oscuro - locandinaIl cavaliere oscuro (2008)
Dalla straordinaria regia di Christopher Nolan, con un cast d’eccezione tra cui Christian Bale, Gary Oldman, Aaron Eckhart e il premio Oscar post-mortem Heath Ledger.

Secondo di una trilogia. Il crimine organizzato a Gotham City sembra sconfitto ma Batman se la deve vedere con un nuovo male: Joker (un particolare e spietato Heath Ledger, ben diverso dal solito “matto” Jack Nicholson), un pagliaccio mascherato, sadico e spietato che getterà la città nel disordine e nell’anarchia. Per sconfiggerlo, i buoni Bruce Wayne/Batman, il commissario Gordon e il procuratore distrettuale Harvey Dent si troveranno faccia a faccia con i propri demoni, a combattere con quel lato oscuro che il folle criminale è in grado di tirare fuori a chiunque. Dent diventerà lui stesso un pazzo criminale (Two-Face) e lo stesso Batman, dopo questa battaglia, non sarà più come prima, inseguito dalla sua sconfitta tanto quanto il suo antagonista Joker.

Shutter Island - locandinaShutter Island (2010)
Regia del geniale Martin Scorsese e un cast stellato, tra cui Leonardo Di Caprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley e Michelle Williams.

Gli agenti federali Edward ‘Teddy’ Daniels (Leonardo Di Caprio) e Chuck Aule (Mark Ruffalo) indagano presso l’ospedale psichiatrico situato a Shutter Island sulla scomparsa di una paziente che si trovava in una stanza blindata e impossibilitata a lasciare l’isola e dove è internato anche un folle criminale. Ma le indagini saranno solo un pretesto, il film è un viaggio nella mente umana, nella confusione tra reale e non reale, tra inganno e realtà. La mente è ambigua, ciò che vediamo e che ci sembra reale potrebbe essere una proiezione della mente. Oppure le cose che ci sembrano false sono la realtà che non ci raccontiamo. Ognuno, nel film, non è chi crediamo che sia ed anche l’agente federale Daniels è costretto a mettere in atto la sua illusione, nella speranza che ciò lo aiuti e lo riporti nella vita reale. Ma il viaggio nella mente, nella terapia, non garantiscono che ci si ritrovi nel mondo reale. Bisognerà perdere la ragione, perdere il cervello (un’altra lobotomia), per poter vivere serenamente?

Il lato positivo (2012)
Regia di David O. Russel, con attori di grosso calibro come Bradley Cooper, Jennifer Lawrence (che vince l’Oscar come Migliore attrice protagonista) e Robert De Niro.

Pat (Bradley Cooper), appena dimesso dalla clinica in cui era ricoverato per disturbi bipolari, vive a casa dei genitori dopo aver perduto la casa, la moglie e il lavoro. Sarà l’incontro con Tiffany (Jennifer Lawrence), una vicina molto eccentrica, a sconvolgere nuovamente la vita di Pat, che accetta di partecipare con lei ad un contest di ballo.Questo è un film che prova a rendere normale agli occhi dello spettatore quello che solitamente non è considerato tale, portandolo a trattare con maggiore sensibilità disturbi che non sempre permettono di vivere la quotidianità.

 

 

Mad Max Fury ROadMad Max Fury road (2015)
Regia di George Miller, con attori del calibro di Tom Hardy e Charlize Theron, è il reboot della vecchia trilogia girata dallo stesso regista, e da cui prende il titolo.

In un futuro post-apocalittico, in cui siccità e violenza dominano il mondo, la pazzia si è insinuata nella mente di tutte le persone sopravvissute. Il protagonista, di cui non si conosce il nome, affronterà questo mondo folle per aiutare l’Imperatrice Furiosa (Charlize Theron) a portare in salvo delle donne schiave del più grande Signore della Guerra del continente, Immortan Joe (Hugh Keays-Byrne).

 

 

 

Joker (2019)
Regia di Todd Philips, con il premio Oscar Joaquin Phoenix e la partecipazione d’eccezione di Robert De Niro.

Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) è un uomo emarginato dalla società, con una sindrome pseudobulbare, che per mantenere la madre fa i più disparati lavori, fra cui anche il clown di professione, aspirando però ad una carriera da comico. Arthur vive con costrizione la sua esistenza in una società che non lascia spazio ai più deboli e finisce per impazzire, “trasformandosi” in Joker.
Il film mostra come a volte la “follia” possa essere il risultato dell’alienazione da una società in cui chi è più fragile viene lasciato indietro, da un mondo in cui non c’è spazio per le persone con una disabilità, siano esse anziane, andicappate o persone con disturbi mentali.

 

Marylin ha gli occhi neri (2021)
Regia italiana di Simone Godano, il film ha come protagonisti Stefano Accorsi e Miriam Leone.

Diego (Stefano Accorsi) ha dei problemi di contenimento della rabbia, mentre Clara (Miriam Leone) è affetta da mitomania che la porta a dire bugie così convincenti da convincere anche se stessa della loro veridicità. I due fanno parte di un gruppo di riabilitazione forzata, sotto la guida di uno psichiatra che tenta di distoglierli dalla concentrazione su sé stessi facendogli gestire un ristorante per le persone del quartiere.

Lo sguardo del regista porta lo spettatore a osservare i vari aspetti della nevrosi, non nascondendoli ma, al contrario, “socializzando” con essi, imparando a conoscerli. I protagonisti, infatti, capiranno che non è eliminando i punti di debolezza, ma tenendoli sotto controllo che si determina una stabilità nella propria vita.

 

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