Il 5 giugno di ogni anno si celebra la Giornata mondiale dell’ambiente: la data fu scelta per ricordare la prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente tenutasi a Stoccolma dal 5 al 16 giugno del 1972. In quell’occasione venne adottata la Dichiarazione di Stoccolma che definì i 26 principi sui diritti e le responsabilità dell’uomo in relazione all’ambiente.
Ogni anno viene scelto un tema differente per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide globali per la tutela del nostro pianeta: il 2023 è dedicato alle ‘Soluzioni all’inquinamento da plastica’ e, dunque, ad un’accelerazione della transizione verso un’economia circolare. Sono 150 i Paesi che partecipano all’iniziativa e quest’anno è la Costa d’Avorio a ospitare l’evento principale, in collaborazione con i Paesi Bassi. Dalle scuole alle associazioni, dalle imprese alle città, dai governi ai singoli individui, tutti sono incoraggiati a organizzare un evento o un’azione per celebrare questa giornata, condividendoli anche sui social network con gli hashtag #FightPlasticPollution e #WorldEnvironmentDay.
La Costa d’Avorio, dal canto suo, sta dimostrando la propria leadership nella campagna globale contro l’inquinamento da plastica: nel 2014 ha vietato l’uso di sacchetti, favorendo il passaggio a imballaggi riutilizzabili. La città più grande del Paese, Abidjan, è diventata anche un hub per le start up che desiderano lavorare per proteggere l’ambiente.
La posta in gioco non potrebbe essere più alta, poiché l’umanità produce oltre 430 milioni di tonnellate di plastica, due terzi dei quali sono prodotti di breve durata che diventano rapidamente rifiuti. Allo stesso tempo, i costi sociali ed economici dell’inquinamento da plastica oscillano tra i 300 e i 600 miliardi di dollari all’anno. Inoltre, attualmente, la produzione di plastica è responsabile di circa il 3,7% delle emissioni globali di gas serra e, secondo il WWF, si prevede che questa percentuale possa aumentare fino al 4,5% entro il 2060, se le tendenze attuali continueranno senza controllo.