23 giugno, giornata mondiale del Servizio Pubblico

23 giugno, giornata mondiale del Servizio Pubblico

Domani a Roma grande manifestazione in difesa della sanità pubblica

Oggi ricorre il Public Service Day, la Giornata Mondiale del Servizio Pubblico, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU) nel 2003. Il 23 giugno del 1978, l’ONU adottò proprio la Convenzione sui rapporti di lavoro pubblico, tesa a determinare le condizioni d’impiego dei dipendenti pubblici. Una giornata importante, quindi, per onorare le donne e gli uomini di tutto il mondo che ogni giorno dedicano con orgoglio le loro idee e le loro energie al servizio delle loro comunità.

I servizi pubblici sono la spina dorsale delle nostre società. Sia in tempi di crisi, come abbiamo visto durante la pandemia da COVID, sia nella normalità, la pubblica amministrazione è un sistema indispensabile per qualsiasi Paese, specie per il nostro. Le lavoratrici e i lavoratori dell’assistenza sanitaria e sociale, dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari, dell’istruzione, delle amministrazioni fiscali, delle carceri, dell’elettricità, dei trasporti e degli altri servizi pubblici sono quelli che mantengono in funzione le nostre comunità e che le fanno progredire.

I dati

Secondo l’ultima rilevazione di Forum PA, in Italia i dipendenti pubblici raggiungono circa 3 milioni e 300 mila unità. In leggero aumento rispetto al 2020, ma con un numero di lavoratori – spesso precari – ancora troppo basso, ed inferiore rispetto ai principali Paesi europei in proporzione sia alla popolazione che agli occupati. Tra l’altro la nostra Pubblica Amministrazione è caratterizzata da un’età media dei lavoratori troppo alta, pochi i giovani, poca la formazione e i profili tecnici e specialistici per cogliere le sfide del PNRR. Entro il 2033, inoltre, più di 1 milione di dipendenti pubblici sarà obbligato ad andare in pensione, circa un lavoratore su tre. Alcune amministrazioni dovranno sostituire più di metà del personale in servizio, ma in valori assoluti le uscite più significative saranno per scuola (463.257), sanità (243.130) e enti locali (185.345). La PA è dunque chiamata ad assumere innanzitutto per continuare a garantire i servizi alla cittadinanza, prima che collassino.

La manifestazione di Roma

Per le stesse ragioni, domani Roma sarà scenario di una grande manifestazione in difesa della sanità pubblica, organizzata dalla CGIL insieme ad altre associazioni laiche e cattoliche. Una mattinata – si prevede – di grande partecipazione, per dire basta ad anni di disinvestimento che non hanno fatto altro che indebolire il Servizio sanitario di questo Paese. Liste di attesa infinite, pronto soccorso affollati, personale sottodimensionato e spesso precario, carichi di lavoro insostenibili, aggressioni: queste e tante altre problematiche stanno rendendo il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione italiana, un concetto astratto. Troppo spesso le persone si ritrovano costrette a scegliere la strada della sanità privata, quando economicamente sostenibile. 4 milioni di italiani, invece, rinunciano a curarsi.